Tra le città più visitate dell’Anello d’oro, Yaroslavl occupa un posto di prim’ordine.
Venne fondata nel 1010 dal principe Yaroslav il Saggio su un alto colle, nel punto in cui il Volga si piega ad angolo acuto unendosi al fiume Kotorosl’.
Una posizione strategica che permetteva una più facile difesa della città su ben 3 lati. Oggi questo centro abitato è una vera riserva di belle arti russe.
Luoghi d’interesse di Yaroslavl
L’edificazione di ogni città ha origine dalla scelta del luogo dove posare la prima pietra e da cui sviluppare poi tutto il resto.
Nel caso di Yaroslavl – come abbiamo già detto – questo luogo è un territorio collinare strategico protetto su 3 lati dall’acqua dei 2 fiumi Volga e Kotorosl’.
Questo fulcro – intorno al quale si è evoluto il centro abitato – prende il nome di Strelka (freccia in russo) per via della sua conformazione:
una piccola penisola che oggi ricomprende quasi tutti i maggiori punti d’interesse di questa perla dell’Anello d’Oro russo.
Sulla parte più alta e visibile della collina si può ammirare la solenne chiesa Uspenskij (della “dormizione”).
Il moderno luogo di culto sostituisce l’antica cattedrale (1215) distrutta durante il periodo di repressione religiosa in epoca sovietica.
Ai piedi del dirupo vicino alla chiesa – costeggiato dall’acqua – si estende un lungo viale pieno di panchine, fiori, aiuole e fontane.
Sul suo territorio, al centro delle fontane e dei giochi d’acqua – per il millenario della città – è stata eretta una stele di 20m coronata dall’aquila bifronte.
Dalla Strelka, sull’altra riva del fiume Kotorosl, si vede il Complesso di Korovniki, costituito dalla Chiesa di San Giovanni Crisostomo (1649-1654) e dalla Chiesa della Madonna di Vladimir (1669).
Unite fra di loro dal basso muro di cinta e dal campanile. Gli edifici alternano semplici linee geometriche a decorazioni in cotto e ceramica variopinta.
Mentre le pitture murali sono arricchite da fregi di maiolica blu, gialla e verde.
La sponda del Volga – lunga 3km circa – è in buona parte pedonale. Passeggiando si possono incontrare persone che fanno jogging.
Tra i loro percorsi preferiti c’è quello che porta fino al Boulevard Mira parallelo al Volga, ma situato a un livello superiore.
Il tracciato va dalla chiesa al monumento ai soldati sovietici caduti nelle battaglie della Seconda Guerra Mondiale.
Muovendosi dalla chiesa Uspenskij in direzione ovest sul lungo-fiume Kotorosl’, si incontrano una dopo l’altra:
la chiesa di Nikolaj Taumaturgo, la chiesa del Salvatore sulla città, la cattedrale dell’Arcangelo Michele e il monastero di Spaso-Preobrazhenskij.
Quest’ultimo – chiamato dai cittadini il Cremlino – è il più antico monastero della città.
Il più ricco monastero della Russia
Inizialmente costruito in legno nella seconda metà del 12° secolo, il monastero Spaso-Preobrazhenskij fu distrutto da un incendio nel 1501 e ricostruito in pietra.
Sul suo territorio si trova un cimitero destinato alla ricca aristocrazia russa, che era disposta a pagare una fortuna per la sepoltura presso questo luogo sacro:
erano infatti convinti che questo gli garantisse la salvezza dell’anima dopo la morte. Per avere questo privilegio pagavano fino a 15 volte il prezzo di una casa dell’epoca.
A metà del 16° secolo il complesso fu fortificato con mura in pietra per volere di Ivan il Terribile per resistere all’assedio lituano-polacco del 1609.
Negli anni il monastero ospitò la dinastia dei Romanov:
dal fondatore Michail Fedorovich, passando per Pietro il Grande, Caterina II per finire con l’ultimo zar russo Nicola II.
Ognuno dei questi nobili residenti elargì doni al monastero, tanto che dal 16° secolo in poi, divenne uno dei complessi più ricchi e meglio fortificati della Russia.
Tanto che nel 17° secolo il complesso acquistò la proprietà di una via della città, mentre verso la fine del 18° secolo vi fu posta la sede dell’arcivescovato di Yar e Rostov.
Ma questa ascesa non era destinata a durare molto…
…durante il periodo della repressione sovietica, il monastero della Trasfigurazione del Salvatore sarebbe dovuto essere distrutto.
Tuttavia questa terribile sorte, che coinvolse centinaia di luoghi di culto russi di quegli anni, venne risparmiata al complesso grazie all’intervento dei monaci.
L’intero monastero venne adibito a prigione in quanto le sue alte mura avrebbero impedito la fuga ai reclusi. Una volta caduto il socialismo divenne invece un museo.
Il monastero Spaso-Preobrazhenskij è famoso soprattutto perché nella sua biblioteca fu rinvenuto il manoscritto del “Canto della schiera di Igor“:
la più celebre testimonianza dell’antica letteratura russa, perduta in un incendio nel 1812.
In onore del manufatto, all’ingresso del monastero è raffigurato un grande anello in ferro battuto con frecce conficcate nel suo perimetro…
…la scultura è una rappresentazione di un passo estratto dall’opera originale che recita:
Dal mattino a sera, dalla sera al mattino
volavano le frecce arroventate e oscuravano il sole
Centro storico di Yaroslavl
Il centro storico della città rientra nella lista dei patrimoni dell’Unesco. Nel suo sviluppo urbano sono presenti tutti gli indirizzi architettonici russi a partire dal ‘500 fino ad arrivare al ‘900.
Vi si trovano ben 140 monumenti architettonici e la fisionomia della città è detta a raggiera: le strade divergono dal centro come dei raggi e si intersecano tra loro tramite dei vicoli.
I lavori architettonici seicenteschi di Yaroslavl sono stati presi a modello per lo stile pseudo-russo della seconda metà dell’800.
In tutto il centro abitato si contano ben 32 chiese ortodosse e 5 monasteri, 3 dei quali ancora in funzione.
Tra i monumenti più celebri va menzionato quello a Yaroslav il Saggio, nella piazza Bogojavlenskij, è raffigurato anche sulla banconota da 1.000 rubli.
Mentre tra le chiese che meritano una menzione speciale ci sono quella del profeta Elia (1647-1650)…
…che deve il suo splendore alla munificenza di una famiglia di mercanti di pietre preziose: gli Skripins.
La cappella della Deposizione della Veste, rinomata per la sua iconostasi interna (17° secolo) .
Il Campanile della Chiesa della Natività (1644), capolavoro dell’architettura russa. Anch’esso deve il suo splendore alla generosità di una famiglia di mercanti.