Skip to main content

Hai mai sentito parlare della dacia russa?

No… non è la versione slava della famosa autovettura europea.

La dacia – termine intraducibile in altre lingue – è un fenomeno del tutto russo, comparso più di 300 anni fa e che si è radicato nella cultura del suo popolo.

Nella cultura italiana un corrispettivo simile – con le dovute differenze – potrebbe essere la casa in campagna…

…il modo di vivere le due realtà però, pur con tratti in comune, è decisamente diverso.

Quella della dacia è una vera e propria esperienza interiore.

La storia della dacia russa

Un sicuro rifugio per tutti quei russi che vogliono prendersi cura della propria anima e della mente, lontano dal caos cittadino e dalla vita di tutti i giorni.

Cerchiamo di fare un po’ di chiarezza:

Cos’è una dacia russa

La dacia classica è una casa russa destinata esclusivamente a brevi soggiorni in campagna.

Viaggiano in Russia e sopratutto facendo il giro dell’Anello d’Oro, in molti – scorgendo numerose case di legno – si chiedono se si tratta proprio delle famose dacie russe.

Ma che differenza c’è quindi tra una casa normale e una dacia?

L’uso che se ne fa:

Se è una casa destinata soltanto a un po’ di riposo fuori città, allora è una dacia. Tra queste, quelle del periodo sovietico si distinguono per lo stile di costruzione e per le dimensioni.

Altra caratteristica peculiare è l’orto personale dove coltivare i propri ortaggi e verdure di stagione…

…da consumare insieme agli ospiti con un buon bicchiere di vodka o da usare nella preparazione delle conserve in salamoia per l’inverno.

La storia delle dacie in Russia

Devi sapere che le prime dacie risalgono al periodo di Pietro il Grande e non erano altro che appezzamenti di terra nei dintorni di San Pietroburgo.

Lo zar le regalava ai sudditi meritevoli nei confronti dello Stato. La parola dacia deriva infatti dal verbo russo “dare” – davat’.

Il termine si è poi diffuso nell’800, quando tra le classi più agiate del popolo russo è nata l’abitudine di lasciare la città e trascorrere i 2-3 mesi estivi in campagna.

I più facoltosi partivano per i propri poderi in periferia, invece la classe borghese prendeva in affitto delle abitazioni per i 3-4 mesi più caldi.

Il fenomeno della dacia ben presto si è trasformato in una abitudine sacra tanto che già a maggio, iniziava l’esodo in massa verso le case in campagna.

Giusto per rendere meglio l’idea di quanto fosse sentita questa usanza…

…pensa che la vita nella dacia è diventata uno dei soggetti più spesso rappresentati dai pittori russi, sia del passato più remoto che di quello più recente.

Ma cosa rappresentava la dacia, cioè la casa estiva, nell’Ottocento?

Per la ricca borghesia, le dacie erano vere e proprie tenute e ville padronali dotate di ogni comodità, circondate da bellissimi giardini e parchi.

Anche se erano situate in campagna, la vita estiva in queste abitazioni non era per niente noiosa se si consideriamo che il cuore culturale si spostava dalle grandi città verso la periferia.

In campagna così giungevano artisti, scrittori, musicisti, si organizzavano spettacoli all’aperto, letture di nuovi libri e tanto altro.

Le trame di tanti scrittori russi del XIX secolo si svolgono nelle dacie:

questa casa estiva viene menzionata in quasi tutti i racconti di Turghenev, come anche nei romanzi di Lev Tolstoy e Aleksandr Pushkin.

Dove trovare delle vere dacie da visitare se si sta facendo un viaggio in Russia?

Ti piacerebbe visitare una vera dacia, senza dover invadere una proprietà privata russa?

Te lo immagini quanto sarebbe imbarazzante una situazione simile, vero?

Bene, sappi che esiste la possibilità di vedere delle bellissime dacie non lontano da Mosca. Vediamo insieme di cosa si tratta:

Savva Mamontov e il podere di Abramcevo

A circa 60 km a nord-est da Mosca, sulle rive del fiume Vor’a, sorge il podere di Abramcevo (Abramtsevo), acquistato nel 1870 dal mecenate russo Savva Mamontov.

Savva era un ricco commerciante e industriale russo, promotore e costruttore delle ferrovie più importanti della Russia

…era molto innamorato dell’arte e della cultura tanto da creare un proprio circolo nel podere – il circolo di Mamontov ad Avramcevo.

Insieme alla moglie restaurarono la proprietà disabitata, cercando di conservare – per quanto possibile – l’aspetto originale.

Nel 1873 fece costruire lo “Studio dei pittori”, un esempio di “Terem” (abitazione boiarda) con uno splendido tetto intagliato…

…varie botteghe di ceramica e di falegnameria. Qui l’arte tradizionale russa vide nuova luce.

Mamontov era un vero e proprio talent scout del mondo artistico… aveva la capacità d’attirare le personalità più interessanti e di notare subito se c’era qualcosa di particolare in esse.

Diede vita al “Paesello culturale” e volle che i più bravi maestri dell’epoca potessero lavorare qui in assoluta calma e tranquillità, senza l’assillo dei problemi di tutti i giorni.

Il sodalizio raccolse intorno a sé grandi maestri:

Il’ja Repin, Vasilij Polenov, lo scultore Antokol’skij, M.Nesterov, Michail Vrubel, Victor Vasnetsov ed i primi creatori delle opere impressionistiche in Russia come Valentin Serov, Kostantin Korovin.

Oggi il podere di Abramcevo è diventato un museo visitabile a cielo aperto.

Se desideri immergerti in un’atmosfera incontaminata, circondato dalla natura con un angolo dedicato all’arte russa, ti consiglio di visitare il museo…

…ricco di mostre, quadri ed eventi, Abramcevo è un particolare esempio del ruolo che la dacia ha avuto – e continua ad avere – nella vita della Russia.

Sul sito ufficiale puoi trovare maggiori informazioni.